Mi emoziona sempre guardare la prima neve quando cade, ma ancor di più mi emoziona osservarla attraverso gli occhi felici del bambino che vedo camminare per la strada tutto imbacuccato. Non guarda dove mette i piedi perché e' troppo impegnato a stare con il nasino all'insù e la bocca aperta, nel tentativo di afferrare al volo i fiocchi che cadono leggeri. Vorrei dirgli: "guarda dove vai, e' tutto ghiacciato, potresti scivolare!", ma poi mi torna subito alla mente quando ero io a stare con il nasino all'insù e la bocca aperta, quando camminavo in equilibrio su qualunque muretto incontrassi, quando evitavo accuratamente di calpestate le giunte dei marciapiedi (veri e propri burroni!), quando saltavo dentro le pozzanghere più grandi...e ricordo che arrivava sempre l' adulto a rovinarmi il gioco con i suoi: "stai fermo, guarda che cadi, ti fai male, non correre, ti bagni...!".
Allora non dico niente, lascio che sia fanciullo, lascio che viva nel suo mondo magico e mi faccio invadere un po' anch'io da quella magia che un tempo mi apparteneva e che infondo e' sempre la stessa, come i giochi dei bambini, come neve.
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