Da tanti anni ormai tu non ci sei più e la tua assenza ha cambiato la mia vita. Io sono cambiata. A volte mi domando se mi sentirei in imbarazzo ad incontrarti oggi, se proverei lo stesso disagio che si prova nel rivedere persone un tempo amiche che oggi non riconosci più, quasi provassi vergogna per l'esserti sopravvissuta!
Sento ancora il desiderio di renderti orgoglioso di me, di non deluderti, di vedere riflesso nei tuoi occhi approvazione e stima.
Ho la triste sensazione che non saresti del tutto fiero di me, ho fatto qualche casino, ho spesso trattato la mia vita come fosse un giocattolo che si può sempre riparare, non ho dato la giusta importanza alle scelte che facevo e che avrebbero cambiato tutto completamente. Forse non ti avrei ascoltato se fossi stato lì a domandarmi: "sei sicura?", ma avresti seminato nel mio cuore il dubbio, che ti costringe a pensare.
Mi hai lasciato troppo presto, non ero pronta, avevo ancora bisogno che mi guidassi, anche se quando c'eri non sopportavo che tu lo facessi. In fin dei conti e' ciò che succede sempre, desiderare ciò che non hai più o che non puoi avere!
Oggi non posso chiederti consiglio, non posso sentirti raccontare di te, dei tuoi errori, delle tue colpe...
I tuoi meriti li conoscevo, la tua forza e la tua intelligenza, la tua saggezza...vorrei aver conosciuto tutto ciò che di te non saprò mai e che e' perso per sempre.
Non ti ho parlato durante tutti questi anni, ho voluto ignorare che non c'eri più, pensare a te mi era impossibile. Ancora oggi e' così, forse ti credevo immortale, pensavo che non mi avresti mai lasciato e così ho annebbiato il tuo ricordo.
Lo sai che questo e' successo perché' il colpo e' stato troppo duro, perché' dovevo andare avanti...sono sempre la solita vedi? Se c'è un problema dentro di me lo ignoro, o scappo. Ricordo ancora quando mi dicevi che tanto prima o poi le cose vanno affrontate, che e' inutile e dannoso fuggirle!
Penso che quando riuscirò a guardare nuovamente una tua fotografia senza distogliere lo sguardo, vorrà dire forse che avrò superato, che la ferita non sanguina più.
Ti ringrazio per ciò che sei stato, per quello che mi hai dato. Non so se sono stata riconoscente quando c'eri, sono cose queste che si imparano tardi.
Chiudo gli occhi e provo ad immaginare la tua barba che mi punge con un bacio sulla fronte, nel punto preciso che tu amavi tanto, in mezzo agli occhi; sono quelle piccole, insignificanti cose che non si scordano più.
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