Cosa ci faccio alle otto e trenta di sera seduta su una panchina davanti ad un cimitero? Sembro in attesa della morte! Morire non e' certo la cosa peggiore che possa capitarmi e queste lacrime, che non riesco a trattenere, sono frutto del mio mal di vivere, che non passa...(questa vita e' una condanna, a morte!).
Sento ancora il dolore per i capelli tirati dalla stretta delle tue mani, sento ancora la rabbia crescermi ed esplodermi dentro...
Mi hai portato via un pezzo di anima, un altro, ed il resto si sta lentamente dissolvendo.
La forza, la mia forza, non la sento più: non sei riuscito a piegarmi, ma mi hai spezzata.
Sono come uno di quei cani abituati solo alle bastonate che alla prima carezza ricevuta si pisciano addosso: io mi sorprendo e mi sciolgo e piango al primo gesto di tenerezza!
E tu hai il coraggio di chiamare tutto questo Amore?!
Nessun commento:
Posta un commento