venerdì 8 luglio 2011

Uno scatto

"...e tu come stai?"
"-------"
"cos'è successo?"
"-------"
"puoi rimediare?"
"non lo so!"
"dimmi cos'è successo!"

Ho parlato di te, ho pronunciato il tuo nome ad alta voce, più volte, ed ho pianto, al telefono, raccontando di noi, della nostra storia, finita...

"...ma lui quanto era preso da te?"
"non lo so, e' complicato..."

Non ho saputo rispondere, non ho mai voluto chiedertelo, non direttamente almeno, perché non avrebbe avuto senso, non sarebbe stato giusto; eppure adesso vorrei saperlo, me lo domando, anche se temo la risposta, qualunque essa sia, perché non c'è una risposta indolore a questa domanda, non c'è...

"devi distrarti, trovarti una passione, un impegno fisso, anche solo un'ora al giorno, non fare il bradipo, cerca di pensare a qualcosa che ti piace fare..."

Mi piaceva stare con te, parlare con te, fare qualsiasi cosa con te, o immaginare di farla..., accidenti a me, al mio essere così "mono" in tutto!

"ci sono passato anch'io, so come ti senti, ma vedrai che ritroverai un po' di serenità, te la meriti!

Non abbiamo una foto di noi due insieme, non l'abbiamo, ma se chiudo gli occhi posso vedere il momento esatto che avrei voluto immortalare. Quel giorno abbiamo fatto i turisti, quasi per caso, e pioveva; abbiamo raggiunto una chiesa in cima ad un colle e ci siamo fermati a guardare il panorama, sotto l'ombrello.
Tu eri alle mie spalle e mi abbracciavi...
Click!

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